Io ho cominciato a praticare il Minimalismo con l’anno nuovo e l’ho scelto come buon proposito per il 2022. O almeno ci voglio provare.

Ho iniziato con un bel decluttering perché avevo bisogno di spazio e di ordine, soprattutto mentale, e così il 3 gennaio ho avviato un mega ripulisti generale. Anzi, come ha detto un mio amico, ho fatto proprio “speleologia” visto il quantitativo di oggetti accumulati in tanti anni.

Uno dei concetti cardine del minimalismo è il famoso detto “Less is more” però questo non deve risuonare come una intimidazione ed una costrizione alla rinuncia e alla sobrietà quanto piuttosto un invito a sviluppare “l’arte dell’essenziale”.

Si tratta di un processo di alleggerimento e razionalizzazione che ci spinge a comprare ed utilizzare solo ciò che effettivamente serve, a mantenere ordinati e puliti i nostri spazi in una visione profondamente pratica e concreta nel nostro rapporto con gli oggetti e del legame che si crea con loro.

Ma il Minimalismo non è solo questo…

Minimalismo

Il Minimalismo nasce in ambito artistico negli anni sessanta come movimento basato sulla semplicità e linearità delle forme, spesso geometriche, e con l’utilizzo di colori neutri e monocromatici.

L’assioma principale è dare importanza ai singoli componenti, all’indispensabile e all’essenziale per una realizzazione sobria, scarna, lineare in grado di sottolineare gli aspetti importanti e portare all’attenzione dello spettatore solo ciò che conta veramente.

Successivamente questa concezione si adatterà ad altri ambiti come la musica, la letteratura, l’architettura la fotografia fino ad abbracciare la moda e a diventare uno stile di vita, un pensiero filosofico fiorito anche in contrapposizione alla società sempre più consumistica e che strizza l’occhio a concezioni orientali e zen.

Il fine ultimo dell’approccio minimalista è vivere meglio senza il superfluo, non essere schiavi degli oggetti in maniera tale da essere più ordinati, organizzati e liberi.

Per raggiungere questa pulizia e questo ordine mentale occorre avere anche ordine e pulizia negli ambienti che utilizziamo: dopo “Mens sana in corpore sano” siamo passati a “Mens sana in domus pulita et ordinata” (chiedo perdono agli esperti di latino).

Moda: guardaroba essenziale

Abbiamo parlato anche di moda minimalista ma semplificare l’armadio si può? Alcuni direbbero che si può e si deve per svariate motivazioni: sostenibilità ambientale, etica, stile, comodità, praticità e, non ultimo, il risparmio.

La moda minimalista richiama i punti cardine dell’arte figurativa e definisce uno stile semplice ed essenziale con linee geometriche e pulite unite a colori neutri, monocromatici, soft e pastello.

Tutto questo si declina in capi facili da abbinare tra di loro come giacche e blazer, pullover, pantaloni e gonne morbide, capi anche gender fluid, comodi e versatili realizzati in tessuti semplici da mixare come si preferisce ma meglio se naturali, super hi-tech oppure riciclati.

Ammettiamolo: per scegliere cosa indossare e fare degli abbinamenti si consumano energie, tempo e neuroni.

Alcuni estremisti del minimalismo, come Steve Jobs ed Angela Merkel, nell’armadio hanno pochi capi uguali o con pochissime varianti, tipo il colore. Monotoni? Può darsi ma anche pratici, comodi e, ebbene si, iconici.

Steve Jobs, il compianto cofondatore di Apple, ha fatto di jeans e lupetto una specie di “uniforme” dell’imprenditore digitale. Molti hanno poi copiato il suo stile funzionale, easy e casual.

Stile di vita: organizzazione, gestione del tempo

Durante le mie ricerche mi sono accorta che il termine Minimalismo compare spesso nei siti dei Travel Blogger o, in generale , di persone che, grazie allo stile minimalista, hanno cambiato la loro vita facendo scelte più consapevoli e più in linea con i loro valori: sostenibilità, libertà, miglior rapporto tra lavoro e vita privata.

Un esempio per tutti è Gianluca Gotto con il suo blog MangiaViviViaggia, nomade digitale che ha fatto del minimalismo il suo modo di vivere.

Ho voluto allora approfondire, partendo dalla mitica Marie Kondo, il concetto di minimalismo per capire come si estende, al di là della moda e della organizzazione degli spazi personali.

Marie Kondo e il Decluttering

Marie Kondo è sicuramente stata la prima a rendere il decluttering una filosofia e ad avvicinare tante persone ad una concezione più minimalista dell’esistenza.

Lei è indiscutibilmente la maga del riordino e del pulito e, dopo la pubblicazione del suo primo libro “Il magico potere del riordino”, ha creato un suo metodo, il KonMari Method™ che vi aiuterà a mettere a posto la vostra casa ed anche la vostra vita.

Il suo caposaldo, il Decluttering, ha come obiettivo proprio quello di “portare ordine, luce e gioia in casa” perchè vi insegnerà ad eliminare il superfluo, a tenere solo ciò che serve e che vi dà gioia e a riordinare ciò che rimane per essere più organizzati, puliti e felici.

Potete infatti contare su delle pratiche indicazioni per piegare gli indumenti nei cassetti ed appenderli nell’armadio, riordinare le scarpe ed organizzare la scrivania.

Il momento del decluttering ci permetterà di passare dalla frustrazione del disordine e dell’accumulo alla gratificazione e alla leggerezza del riordino attraverso l’ottica del dono.

Infatti ciò che è stato catalogato come non più utile, se veramente brutto e rovinato, può essere cestinato dopo averlo ringraziato e, se riciclabile, va nel relativo raccoglitore altrimenti all’isola ecologica per lo smaltimento.

Se invece è ancora in buono stato, lo si può regalare ad amici oppure portare ai centri di raccolta di vestiti e materiali vari per la beneficenza. Quello che a me non serve più potrebbe essere utile per qualcun altro.

Non dimentichiamo poi che possiamo anche monetizzare con App come Vinted e Wallapop, oltre ai già conosciuti Facebook Marketplace, Subito e Ebay: basta fare delle foto e scrivere l’annuncio.

Minimalismo digitale

La depurazione dal superfluo può interessare anche i nostri digital device quotidiani.

Un utilizzo più razionale e più controllato di computer, tablet e cellulare permetterà una valutazione più consapevole di ciò che veramente ci serve, ci è utile e ci migliora la qualità della vita e di cosa no.

In particolare l’utilizzo smodato dei Social e di molte applicazioni può essere ridimensionato nel tempo in favore di abitudini più sane, creative e socievoli.

Spesso ci lasciamo prendere dalla FOMO (Fear of Missing Out), paura di perderci qualcosa: l’ultima novità tecnologica, l’ultimo modello di scarpe del nostro brand preferito, l’ultima news della Influencer più in voga. E se invece stessimo solo perdendo tempo, energie e concentrazione in qualcosa di poco importante?

Potete trovare ampio approfondimento di queste tematiche sul sito del Movimento Minimalista, dove una ragazza, che si è innamorata del minimalismo, racconta la sua storia e dà tanti utili consigli.

Ed ora due Brand molto famosi che ben rappresentano la filosofia minimalista.

Muji nasce in Giappone nel 1980 ed offre prodotti di arredamento e organizzazione della casa, abbigliamento e cibo caratterizzati dallo stile semplice e da prezzi ragionevoli per offrire “prodotti di qualità senza marchio”.

Seppur non si definisca “minimalista”, racchiude in verità i concetti di essenzialità, funzionalità e razionalità.

Le sue linee sono estremamente geometriche e pure, i suoi colori sono neutri, i suoi articoli sono essenziali, funzionali e pratici. Propongono tantissime soluzioni per l’ordine e l’archiviazione.

“I prodotti di MUJI, nati da un processo di produzione estremamente razionale, sono essenziali ma non in stile minimalista.
Ossia, sono come dei recipienti vuoti. La semplicità e gli spazi vuoti danno luogo a una grande universalità, riuscendo ad abbracciare i sentimenti e i pensieri di chiunque.”

https://www.muji.com/it/

Uniqlo è un brand di abbigliamento fondato nel 1949 in Giappone.

Nato come azienda tessile, ha successivamente ampliato la sua attività disegnando e realizzando abbigliamento caratterizzato da uno stile semplice, pulito e molto gender fluid.

Tutti i capi hanno prezzi accessibili, sono realizzati con tessuti selezionati ed il brand ha molto a cuore sostenibilità, inclusività ed innovazione.

“I nostri indumenti sono semplici e minimalisti, quindi universali, cosicché chi li indossa possa sentirsi libero di abbinarli e creare il proprio outfit unico e originale.”

https://www.uniqlo.com/it/it/home

Qualche consiglio

Qualche piccolo consiglio per iniziare il vostro percorso verso il minimalismo:

  • Concentrarsi su una cosa alla volta. Non farsi distrarre mentre si fa selezione: si inizia e si finisce.
  • Fare decluttering in una stanza, o una zona, per volta.
  • Ridurre regolarmente gli oggetti con un processo di selezione progressivo.
  • Tu non sei i tuoi oggetti: tieni quello che realmente ti serve, ti rappresenta o ti ricorda qualcosa.
  • Qualità vs Quantità: scegliere con cura gli oggetti da comprare e quale tenere.
  • Essere grati per quello che si ha.

Buon alleggerimento!

Per continuare il discorso su sostenibilità e cambiamento climatico, c’è il nostro articolo GREEN + PINK IS THE NEW BLACK.

Sfondo foto creata da ededchechine – it.freepik.com.

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5 thoughts on “Minimalismo-L’arte dell’essenziale”

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