Che cosa definisce una buona qualità di vita per le persone?
Sembra facile e scontato rispondere a questa domanda, ma non lo è sempre.

Sicuramente tra le prime risposte che ci vengono in mente, c’è l’importanza delle relazioni sociali e del contesto in cui si vive, poi sicuramente si pensa al luogo che si abita e qui viene in mente l’accessibilità del luogo, la sua fruibilità, specialmente per chi ha limitazioni fisiche, e si trova ad essere involontariamente escluso da tanti luoghi, pensiamo alle nostre città, alle barriere architettoniche, all’accessibilità al mare, ma soprattutto alla montagna.

Perché la montagna? Perché è un luogo che spesso, da chi ha disabilità motoria viene vissuto come difficile, impossibile da raggiungere, anche se desiderabile.
Per fortuna, di recente, il Club Alpino Italiano, ha iniziato un lavoro importantissimo si classificazione dei percorsi montani accessibili, che possano essere realmente fruibili da tutti, disabili e non solo (qui il link con l’elenco completo https://www.cai.it/wp-content/uploads/2022/04/Documento-Percorsi-Accessibili-con-Loghi-2021.pdf).

“Non si tratta di spianare sentieri o effettuare interventi per modificare l’esistente. Tutt’altro, l’obiettivo è quello di studiare, analizzare, classificare percorsi che siano accessibili alle persone con disabilità, ma anche a tutti coloro che temporaneamente si trova impossibilitato ad affrontare sentieri più impegnativi”.

Nessuno resti indietro

Lago di montagna

“Nessuno resti indietro” è lo slogan che rappresenta un obiettivo fondamentale di sviluppo e sostenibilità del nostro Paese, inserito nell’agenda 2030 delle nazioni unite.

In questo senso, classificare, permettere a tutti di partecipare, di vivere la natura, non significa solo elencare la difficoltà di un percorso, ma creare uno strumento per informare con precisione ed esaustività coloro che si accingono ad intraprendere quel percorso.

Niente su di noi, senza di noi.

Vincenzo Falabella, presidente della FISH, risponde riguardo all’accessibilità dei luoghi della montagna: “una volta era impensabile che le persone con disabilità potessero vivere la montagna. Per noi erano ebbrezze e bellezze inarrivabili. Oggi questo è possibile perché un gruppo di diverse realtà si è messo insieme […] La disabilità non è una malattia, bensì l’interazione con l’ambiente esterno. Più è ostile l’ambiente più diventa elevato il grado di disabilità”.

Come misurare l’accessibilità? Esiste una scala di difficoltà per percorsi montani, nello specifico è stata ideata una variante, la scala di difficoltà per percorsi con ausili.

Questa scala, ovviamente si rivolge principalmente a chi ha disabilità motoria, l’importante ad ogni modo, quando si affronta un sentiero è conoscere se stessi, il primo limite, ma anche capire il territorio intorno a noi.

La “scala” descrive il terreno, poi ognuno potrà adattarvisi secondo le proprie possibilità.

Ci sono diverse iniziative che ha organizzato il CAI, come la montagna terapia, o il corso per formare persone sull’utilizzo di ausili fuoristrada e per accompagnare persone con disabilità, molto importante e vivere la montagna insieme ad altri e “mai da soli” con rispetto e competenza.

Picco di montagna

La concretezza dei sogni

La montagna è un bisogno, sostiene John Muir, “La natura incontaminata non è un lusso, ma una necessità.” (Trovate l’articolo completo qui: https://www.cai.it/wp-content/uploads/2022/01/montagne360-settembre2021.pdf)

Negli ultimi anni, per fortuna, sono moltiplicate le iniziative di fruibilità per persone disabili. Ve ne elenco alcune che secondo me sono degne di nota: si può consultare il sito sentieriaccessibili.it
In questo portale trovate tutte le informazioni per programmare la Vostra vacanza nell’Alta Valle Camonica : parcheggi, percorsi, sentieri, parchi, piste da sci, impianti sportivi, piste ciclopedonali, alberghi, ristoranti, bar e rifugi accessibili, con indicazione dei punti di accesso, descrizione e grado di difficoltà, oltre a una rappresentazione di ogni luogo e struttura con immagini fotografiche realizzate dal punto di vista dell’accessibilità.

Oppure anche un’altra iniziativa di dappertutto.org
Il portale dell’accessibilità della provincia di Sondrio. Con l’aiuto di volontari e una carrozzina da montagna (come la “joelette” o similari) le persone con difficoltà/disabilità motoria possono percorrere alcuni sentieri di Valtellina e Valchiavenna che il progetto ha mappato come accessibili a tutti.

Tronco di legno intagliato

Tra gli altri mi piacerebbe citare anche il sito, graficamente un po’ datato, ma molto funzionale: Parks, sentieri per tutti, http://www.parks.it/indice/sentieripertutti.php
Qui trovate sentieri elencati per regione e provincia, con foto e accessibilità per tipo di ausilio e percorrenza. Basta mettere nella lente di ricerca la provincia regione di vostro interesse.
In questo sito sono segnalati i sentieri accessibili a tutti, per illustrare e valorizzare progetti e situazioni a sostegno dei portatori di handicap realizzati nei diversi territori, perchè il contatto con l’ambiente naturale sia sempre di stimolo al miglioramento della vita personale di chiunque.

Ultimo, ma non meno importante il progetto recycle https://www.progettorecycle.org/it/progetti/di-sentiero-in-sentiero/, l’idea di questo progetto che coinvolge diverse tematiche è quella,  con il supporto della tecnologia Google, di concentrarsi sulla mappatura dei sentieri per accessibili a tutti (persone con disabilità, famiglie con bambini piccoli) sia in montagna che in pianura, mapparli, renderli fruibili in una mappa condivisa e predisporre dei percorsi di turismo lento sostenibile con il supporto di più persone in tutto il mondo. Quindi un progetto di cooperazione e scambio di informazioni su accessibilità e luoghi non ancora mappati.

Il Lago delle Fate

Samanta e suo marito abbracciati su un paesaggio montano

Prima ancora di domandarmi se fosse giusto o meno rendere accessibile la montagna e i suoi sentieri, sentivo comunque il richiamo della natura e della voglia di stare in montagna.

Una decina di anni fa ho deciso insieme a mio marito, allora ancora fidanzato, di raggiungere a piedi il Lago delle Fate, in provincia di Verbania, nella regione Piemonte. Per raggiungerlo si può partire sia dal paese di Macugnaga a 1310 metri, sia da Isella, dove c’è un ampio parcheggio per lasciare la macchina seguendo per circa un’ora la strada sterrata, una grande e ampia mulattiera GTA (Grande Traversata delle Alpi) che ci conduce al laghetto.

Con il mio passo lento e le stampelle (i famosi ausili su sterrato) ho impiegato circa due ore, ma sono stata ripagata dall’immensa bellezza e incanto del luogo. Non sapevo cosa aspettarmi, volevo solo mettermi alla prova nella natura, che si pensasse ad una scala di accessibilità alla montagna.

È stata una bellissima esperienza che conto di rifare presto con mia figlia di cinque anni, per vivere con lei la magia e la voglia di rispettare gli animali e la natura conoscere ed assecondare la sua naturale inclinazione ad esplorare.

Valle
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8 thoughts on “A caccia di laghi, fate e unicorni: sentieri accessibili in montagna”

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