Il Leone d’Oro alla Carriera

Nascere dall’unione di due stelle del cinema: un destino già scritto? Per Jamie Lee Curtis si potrebbe pensarlo, eppure l’enorme e duraturo successo a Hollywood è tutto farina del suo sacco, se l’è costruito da sola tassello dopo tassello.
Una carriera brillante e poliedrica, suggellata dal riconoscimento del Leone d’Oro alla Carriera, che il Festival del Cinema di Venezia assegna ogni anno a una personalità di spicco del mondo del cinema internazionale.

E quest’anno, alla 78^ edizione del Festival del Cinema di Venezia, il Leone ruggirà proprio per lei: Jamie Lee Curtis riceverà il premio l’8 settembre e, per l’occasione, presenterà anche l’ultimo film che la vede protagonista e che, guarda caso, chiude un po’ il cerchio, ricollegandosi direttamente alla pellicola che l’ha lanciata nell’Olimpo delle star, quell’Halloween di John Carpenter diventato indiscutibile cult.

Il cinema nel sangue

Cinema (e talento) Jamie Lee, a ben guardare, ce l’ha impresso nel DNA: i suoi genitori sono infatti due stelle di primo piano della Hollywood d’oro, Tony Curtis e Janet Leigh.
Lui, divo consumato e brillante protagonista di grandi successi degli anni Cinquanta e Sessanta (tra i tanti, il mio preferito resta l’indimenticabile A qualcuno piace caldo); lei, bellezza hitchockiana legata per sempre al capolavoro del Maestro, Psyco.
Il matrimonio non dura, ma Jamie Lee il cinema lo respira fin da bambina e non resiste al suo richiamo.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tuttavia, la sua carriera se la costruisce da sola e non esordisce al fianco di uno dei famosi genitori: il suo primo passo nel mondo del cinema è legato ad un certo John Carpenter e ad un film di paura che saprà diventare leggenda.

Nel segno di Halloween

È il 1978 quando John Carpenter tira fuori dal cilindro un horror a basso costo dal titolo Halloween (da noi tradotto in Halloween – La notte delle streghe). I soldi sono pochi e il regista non può permettersi star: per il ruolo della protagonista Laurie, quindi, viene scelta una 19enne pressoché sconosciuta di nome Jamie Lee Curtis.
Come Carpenter avrà modo di ricordare, in realtà la ragazzina non era affatto la sua prima scelta ma, dopo aver scoperto che era la figlia della protagonista di Psyco, si decise a scritturarla, pensando di sfruttare la coincidenza per la pubblicità del film.

Bé, in ogni caso la scelta si dimostra azzeccata: Halloween è diventato un cult e Jamie Lee Curtis è diventata un astro nascente della cinematografia, oltre che iconica final girl di un filone che, a partire dal lungometraggio di Carpenter, avrebbe spopolato nei successivi due decenni, rendendo di fatto la sua Laurie antesignana di una serie di eroine urlanti ma mai rassegnate del grande schermo.
E pensare che per Halloween l’attrice aveva guadagnato appena 8000$ ed era stata costretta ad attingere dal suo guardaroba personale per i costumi di scena…

Oltre la paura

Halloween rappresenta la chiave di volta nella carriera di Jamie Lee Curtis ma l’attrice era pronta a dimostrare al mondo di essere di più che una bellezza da horror.
Le successive scelte di carriera, infatti, ne mettono in risalto l’incredibile mix di ironia e sensualità, mostrandola come una donna consapevole e ricca di sfaccettature.

Jamie Lee è in grado di spaziare con disinvoltura dall’horror alla commedia e, non a caso, alcune delle sue migliori performance sono legate proprio alle risate. Il suo nome, per esempio, appare in una delle commedie di Natale più famose di tutti i tempi. Nel 1983, infatti, è lei a prestare volto e anima alla prostituta dal cuore buono che aiuta Louis Winthorpe III a risollevarsi dopo essere caduto in disgrazia. Nel cult di John Landis Una poltrona per due affianca infatti Dan Aykroyd ed Eddie Murphy, guadagnando la definitiva consacrazione (e un BAFTA come miglior attrice non protagonista).

Impossibile non ricordarla poi in Un pesce di nome Wanda: accanto a John Cleese e Kevin Kline recita in quella che è stata inserita dall’American Film Institute al 21° posto nella classifica delle migliori commedie di tutti i tempi.
Ed è ancora una commedia a regalarle il Golden Globe: True Lies, interpretato nel 1994 al fianco di Arnold Schwazenegger.

Ritorno al primo amore

Il primo amore, però, non si scorda mai e Jamie Lee Curtis rimane per sempre legata al personaggio che le ha regalato la fama e al genere horror in generale. Nel 1998 riprende il ruolo di Laurie in Halloween – 20 anni dopo, nel quale recita al fianco della madre Janet Leigh e, nel 2002, è tra gli interpreti di Halloween – La resurrezione, ottavo capitolo della serie dedicata a Micheal Myers.

Nel 2015 partecipa poi a un progetto televisivo che mescola alla perfezione i suoi due amori artistici: paura e ironia. Jamie Lee Curtis è infatti tra i protagonisti della serie Scream Queens, ideata da Ryan Murphy e pensata per irridere e dissacrare tutti i luoghi comuni del cinema horror. La serie le dà anche l’occasione di ricreare la celebre scena della doccia che molti anni prima vide protagonista sua madre in Psyco.

Ma Halloween e Micheal Myers sembrano essere un filo conduttore solidissimo nella carriera di Jamie Lee Curtis, tanto da ritornare ancora una volta nonostante il trascorrere del tempo. Nel 2018 David Gordon Green dirige Halloween, sequel diretto dell’originale del 1978, con il quale azzera tutto quello che è stato mostrato sullo schermo nel corso della saga. La sua protagonista non poteva che essere Laurie, interpretata ancora una volta dalla nostra Jamie Lee.

Il film si è rivelato un successo e così arriva prontamente il sequel: Halloween Kills accompagnerà la sua protagonista a Venezia, dove sarà proiettato in anteprima prima di invadere le sale cinematografiche.

Vita privata

Jamie Lee Curtis si è sempre dimostrata una donna di spessore dentro e fuori lo schermo: nella sua carriera ha scelto ruoli forti, spiritosi e sensuali, mostrando le mille sfaccettature che caratterizzano il genere femminile.
Il suo privato, mai sotto i riflettori, ha rispecchiato sempre la sua poliedricità e apertura mentale.

Baronessa per matrimonio (ha infatti sposato Christopher Haden-Guest), Jamie Lee Curtis ha adottato due bambini ed è sempre stata attiva nel sociale, utilizzando le sue esperienze per aiutare il prossimo.
Da anni, ad esempio, è una convinta sostenitrice degli ospedali pediatrici americani, organizzando raccolte fondi e sostenendo economicamente l’apertura di nuove sedi.

Da sempre vicina alla comunità transgender, l’attrice ha recentemente rivelato il percorso di transizione della figlia più giovane, nata Thomas e ora Ruby.
Jamie Lee Curtis, che officerà le nozze di Ruby, ha dichiarato in più di un’intervista che l’esperienza della figlia le ha insegnato molto, arricchendola come persona e permettendole di migliorarsi.

Grande attrice, grande donna: Jamie Lee Curtis continua a spiazzare ancora oggi, dipingendo sullo schermo personaggi forti che mostrano come bellezza, ironia e intraprendenza siano doti comuni a figure di ogni età. Una ExtraWonder in tutto e per tutto, che non sfigura certo nella nostra galleria di donne straordinarie.
Ora, accanto alla stella che le è stata assegnata nel 1998 sulla Walk of Fame, potrà esibire con orgoglio anche il Leone d’Oro alla carriera.
Ulteriore riconoscimento ad un’intramontabile icona del cinema mondiale.

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36 thoughts on “Jamie Lee Curtis – Ironia e sensualità per un’icona del cinema”

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