Non solo Babbo Natale

Si sa, le festività natalizie sono monopolizzate da un gioviale signore barbuto vestito di rosso, che ha l’abitudine di portare doni ai bambini buoni di tutto il mondo. Eppure Babbo Natale non è certo l’unica figura legata a questo periodo dell’anno: ce n’è un’altra, ricca di fascino, umorismo e…carica di dolcetti! Almeno per chi si è comportato bene: per tutti gli altri, carbone a volontà! Ingiustamente messa in secondo piano, si sobbarca l’ingrato compito di chiudere il periodo festivo e riportarci alla quotidianità e, nonostante un look non esattamente all’ultimo grido, è in grado di compiere senza sforzo il giro del mondo in una notte, per di più a cavallo di una scopa volante. E scusatemi se è poco! Stiamo parlando della Befana.

Chi è la Befana?

Figura tipica del folklore natalizio italiano, la Befana è rappresentata come un’anziana strega coperta di stracci e fuliggine. Nonostante questo aspetto poco rassicurante, la Befana è in realtà un personaggio davvero benevolo: nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, infatti, sale a bordo della sua scopa per visitare le case dei bambini e, dopo essersi calata attraverso il camino, riempire le calze lasciate per lei. Chi si è comportato bene riceverà dolcetti e frutta secca, chi invece si è comportato male troverà la propria calza riempita di nero carbone.

Il nome della Befana deriva da una corruzione lessicale del termine greco Epifania, la festività in cui la strega buona fa la sua comparsa sulla Terra per consegnare il suo carico di dolci e carbone.
Nell’iconografia classica la Befana viene rappresentata come una donna molto anziana, brutta e sgraziata: il suo aspetto è legato alla raffigurazione dell’anno passato e, in questo senso, la Befana si fa metafora del concetto di rinnovamento. Non a caso, si dice che “L’Epifania tutte le feste porta via”. Il viaggio notturno della Befana, quindi, rappresenta simbolicamente la chiusura definitiva con il passato per lasciare spazio alla novità rappresentata dal nuovo anno. Secondo molti, infatti, quando visita un’abitazione, la Befana si sofferma a spazzare il pavimento per spazzare via tutti i problemi dell’anno appena trascorso. Per ringraziarla, sono in molti a lasciarle sul tavolo un piatto con uno spuntino e un bicchierino di vino.

Un po’ di storia

Tradizione molto sentita in Italia e in particolare in alcune regioni specifiche, quella della Befana è una leggenda che affonda le sue radici nel passato più remoto e risulta difficile ricostruirne con certezza il percorso. È possibile che le origini della Befana risalgano ai riti pagani del X-VI secolo a.C., quando le popolazioni vivevano un legame simbiotico con la natura e la celebravano in un insieme di culti e cerimoniali.

Molti di questi ancestrali culti vengono poi mutuati dai Romani, che mantengono i rituali legati al mondo naturale e al passaggio ad un nuovo anno. In particolare, nella dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno, si celebravano la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura stessa: era convinzione che, in questo periodo, una figura femminile inizialmente identificata con la dea Diana, volasse sui campi per garantirne la fertilità. Ecco una prima figura volante, notturna e benaugurante che darà origine alla nostra Befana.

Ma non solo: secondo altre interpretazioni la Befana avrebbe invece origine celtica, presentando assonanze con figure delle religioni nordeuropee come la celtica Pechta, la scandinava Frigg o la britannica Bertha. Quello che resta comune in tutte queste ipotesi, comunque, è che la Befana rappresenti in origine una personificazione della natura invernale, nel momento della sua “vecchiaia”. Nonostante la sua origine pagana e un primo rifiuto da parte del Cattolicesimo, la Befana è stata gradualmente accettata anche da questa religione, finendo per essere definitivamente assimilata come parte integrante delle festività natalizie.

In Italia la Befana ha assunto nel tempo sempre più importanza, finendo per diventare una festa collettiva. Già da inizio Novecento, era usanza diffusa in tutta la Penisola quella che vedeva i commercianti elargire doni ai bambini meno abbiente nella giornata del 6 gennaio. La pratica, durante il Fascismo, fu poi centralizzata a livello statale nella cosiddetta “Befana Fascista“, ufficializzata nel 1928.
Dopo la caduta del Fascismo, a partire dal 1946, venne istituita invece la “Befana del Vigile“: la leggenda vuole che, dopo la 2^ Guerra Mondiale, le famiglie dei vigili urbani fossero così in miseria che le persone ponevano doni sulle loro pedane per dirigere il traffico nel giorno della Befana. Nel tempo, l’usanza è rimasta in molte città e i regali vengono redistribuiti ai bambini meno fortunati.

Una festa, quindi, particolarmente sentita in Italia, che però subì la cancellazione per un breve periodo. Nel 1977, infatti, il Governo allora presieduto da Giulio Andreotti decise di provare a porre un freno alla crisi economica eliminando alcune festività dal calendario, che ne era giudicato troppo fitto. L’Epifania fu tra le feste che vennero sacrificate all’altare della produttività ma con scarso successo. L’opinione popolare non gradì l’operazione e il 6 gennaio di ogni anno l’assenteismo scolastico toccava i massimi livelli. L’infelice esperimento finì già nel 1984, quando il Governo presieduto da Bettino Craxi ripristinò la festività.

La Befana nel mondo

Quella della Befana è una festività principalmente italiana, che vanta una serie di tradizioni locali particolari e suggestive, che variano da regione a regione. A Verona, per esempio, c’è l’usanza di accogliere il nuovo anno con il rogo di un fantoccio vestito da proprio da Befana.
A Venezia si può assistere alla tradizione Regata delle Befane: una gara a colpi di vogate che si svolge nel Canal Grande. A Urbania, nelle Marche, considerata la città ufficiale della Befana, i festeggiamenti si fanno in grande stile ed è possibile visitare anche la casa della Befana.

L’Italia non è però l’unico Paese a festeggiare la ricorrenza. In Europa, l’Epifania si festeggia anche in Spagna, Francia, Germania, Russia, Romania, Islanda e Ungheria e ogni luogo presenta le proprie tradizioni e usanze significative.

In Spagna, ad esempio, veri protagonisti sono i Re Magi: ancora oggi in molte città si tengono cortei in loro onore e molti bambini lasciano fuori dalla porta una ciotola d’acqua per i loro cammelli assetati dopo il lungo viaggio. In Francia, invece, viene preparato un dolce speciale, la Galettes de Rois, che nasconde al suo interno una fava: chi la troverà sarà il re o la regina della giornata.

Tante tradizioni diverse e ugualmente affascinanti per celebrare la fine delle feste e l’inizio di un nuovo anno che, si spera, sarà migliore di quello passato. Tra tutte, comunque, non possiamo negare che la simpatica vecchina volante che sfreccia nel cielo notturno conserva un carisma ineguagliabile, che resiste al trascorrere del tempo. E forse la sua vera magia è proprio questa.

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13 thoughts on “La Befana – La strega buona che chiude le festività natalizie”

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