Nel 2022, 622mila persone in tutto il mondo hanno provato per un mese un’alimentazione un po’ più vegetale. Lo hanno fatto durante il mese di gennaio, il mese dei buoni propositi, partecipando a Veganuary.

Cos’è Veganuary? Dall’unione di Vegan e January, Veganuary è un movimento che incoraggia le persone ad avvicinarsi all’alimentazione vegana, impegnandosi a preferire alimenti vegetali per tutto il mese di gennaio. L’obiettivo del movimento è un mondo in cui la produzione di cibo non decimi le foreste, inquini i fiumi e gli oceani e inasprisca il cambiamento climatico. Mica poco. Del resto, la crisi climatica ci tocca da vicino e ci sentiamo sempre più impotenti. Ed è vero, ci sono molte azioni su cui non abbiamo alcun controllo. Ma cambiare la nostra alimentazione è ciò sui cui possiamo agire da SUBITO come individui, più volte al giorno. A questo proposito, sai quanto impatta la tua alimentazione su animali e ambiente? Scoprilo con questo calcolatore.

Avrete forse notato che nei nostri supermercati iniziano a scarseggiare alcuni prodotti, come il latte vaccino. Avevamo parlato in questo articolo della crisi alimentare dovuta alla siccità dell’ultimo anno.

Lo scopo di Veganuary è dunque far provare alle persone un mese di alimentazione vegetale, e ciò avviene con il supporto di mail giornaliere ricche di consigli e ricette. Il movimento si è esteso a tal punto che molte aziende hanno deciso di supportarlo, proponendo offerte e menù speciali. Un contributo non da poco, visto che mangiare fuori rappresenta forse la sfida maggiore per chi sceglie di avere un’alimentazione prevalentemente vegetale o vuole ridurre il consumo di derivati animali.

Nato in Inghilterra, il movimento ha raggiunto ormai proporzioni mondiali ed è approdato in Italia nel 2019, grazie all’associazione Essere Animali e al supporto scientifico della dottoressa Silvia Goggi. Ma perchè dovremmo diventare tutti un po’ più vegani? Le motivazioni sono molteplici e ce le spiega proprio la dottoressa Goggi, medico nutrizionista esperta in alimentazione vegetale.

Chi è Silvia Goggi

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2012, con Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e Master internazionale di I livello in ‘Alimentazione e Dietetica Vegetariana’ conseguito presso l’Università Politecnica delle Marche. È coautrice delle linee guida internazionali per la pianificazione delle diete vegetariane e reviewer di articoli scientifici sulla dieta vegetale. Nel 2021 ha fondato Plant Based Clinic, la prima clinica online che riunisce professionisti dell’alimentazione vegetale e offre numerosi servizi: visite in telemedicina, corsi, eventi e seminari online. É possibile prenotare un videoconsulto da qualsiasi parte del mondo e per diverse specialità: dietologia, allergologia, pediatria, lifestyle medicine e molto altro. In aggiunta, a settembre dello stesso anno è arrivato Plant Based Club. Plant Based Club risponde ad un’esigenza comune: avere un medico specialista in alimentazione e Lifestyle Medicine per rispondere privatamente a tutte le domande sull’alimentazione vegetale. E non solo, il club fornisce tutti gli strumenti necessari a migliorare alimentazione e stile di vita a trecentosessanta gradi: ebook di ricette, corsi di cucina vegetale, lezioni di yoga, di fitness, di meditazione, webinar di approfondimento con professionisti.

Perchè passare a un’alimentazione vegana è la cosa migliore che possiate fare: per voi stessi, per l’ambiente e per gli animali”

da “È facile diventare un po’ più vegano”, Silvia Goggi

La dottoressa Goggi si occupa anche di divulgazione, sulle sue pagine social, dei principi di una corretta alimentazione a base vegetale, dove sfata falsi miti sempre con una solida bibliografia di supporto. Siamo abituati a pensare alla dieta vegana come senza qualcosa, invece è ricca di tutti gli alimenti che sono alla base di una dieta sana. Abbiamo fatto alcune domande alla dottoressa Silvia Goggi sul suo lavoro e sulla dieta vegana, ma vi invitiamo caldamente a visitare il suo profilo (Instagram e Facebook) per trovare tutte le risposte di cui avete bisogno per capire, con semplicità ed esempi pratici, che mangiare vegano non è affatto fantascienza.

Copertina del libro "É facile diventare un po' più vegano - fai del bene al pianeta cambiando la tua alimentazione", di Silvia Goggi, Rizzoli, 2020
É facile diventare un po’ più vegano, Silvia Goggi, Rizzoli, 2020
Dr.ssa Silvia Goggi, foto dal suo profilo Facebook
Copertina del libro "L'anti-dieta - Per raggiungere e mantenere il tuo peso naturale bastano poche e semplici abitudini. Con oltre 100 ricette" di Silvia Goggi, Rizzoli, 2021
L’anti-dieta, Silvia Goggi, Rizzoli, 2021

Nel suo libro, “è facile diventare un po’ più vegano”, ci accompagna senza giudicarci mai, sciogliendo i dubbi più comuni sull’alimentazione vegetale. Qual è stata la cosa più facile, quella che potremmo fare tutti a partire già da oggi?

Come scritto nell’ultimo capitolo, la cosa che potrebbero iniziare a fare tutti e subito è mangiare almeno un piatto vegano al giorno. E con piatto vegano non intendo l’insalata che accompagna la carne a pranzo e il pesce a cena, ma un piatto che abbia i legumi come fonte proteica. Non spaventa, non è un cambio radicale ma sarebbe già un ottimo inizio.

Cosa l’ha spinta a diventare vegana?

Aver appreso durante i primi anni della specializzazione che fosse un modello alimentare possibile studiando la letteratura scientifica mi ha fatto scattare la molla del “beh, è possibile, è la scelta più logica su tutti i fronti quindi… perchè no?”. Anche a livello di sostenibilità è il modello alimentare per il quale si sprecano meno risorse. Una scelta di civiltà, oggigiorno, vista la situazione in cui versa il pianeta.

Cosa pensava dei vegani prima di diventare vegana?

Nutrivo quell’antipatia che si nutre verso il secchione della classe che, studiando sempre tutto e sapendo rispondere ad ogni domanda, ti fa sentire in difetto per non aver studiato abbastanza. Ma alla fine ha ovviamente ragione lui, ma con il suo comportamento che non dà fastidio a nessuno ti fa sentire in difetto. Ecco, non li sopportavo perchè mi facevano sentire in difetto.

Cosa significa essere una dietologa vegana?

In realtà la definizione di “dietologa vegana” non dovrebbe esistere, o meglio: indipendentemente da quali siano le scelte alimentari del singolo medico dietologo questo dovrebbe essere preparato a soddisfare le richieste del paziente che ha davanti. Se questo desidera pianificare un’alimentazione vegetale, beh dovrebbe essere in grado di farlo, senza giudicare! Invece questo spesso non succede, e c’è bisogno di rivolgersi appunto a un “dietologo vegano” . Anche se devo dire che negli ultimi anni sono tantissimi i pazienti onnivori consapevoli di dover ridurre i derivati animali per il bene della propria salute e dell’ambiente, e vanno sul sicuro andando dal “dietologo vegano” che non li riempirà di petto di pollo e salumi ogni giorno.

Ma l’alimentazione vegetale è adatta proprio a tutti?

Non esiste alcuna linea guida che dica “nella patologia X la dieta vegana è controindicata”. Una dieta vegetale si può adattare a qualsiasi situazione, certo in alcune verrà richiesta una pianificazione più attenta con l’aiuto di un professionista (penso all’insufficienza renale in stadio avanzato, o alla dialisi…) ma se il paziente lo desidera non c’è motivo di vietarglielo.

Quali sono gli aspetti che le piacciono di più del suo lavoro?

Sapere che il tempo passato con ogni paziente farà la differenza per la sua salute non solo nell’immediato, ma in mesi e negli anni a venire. Influenzerà quello che mangiano famiglia, amici, colleghi, come un’onda di educazione alimentare che si propaga.

Sul suo profilo e nei suoi libri, propone ricette semplici e bilanciate, a base di ingredienti vegetali e alla portata di tutti. Da cosa prende ispirazione per le ricette e i menù?

Da quello che vedo sui social, da qualcosa che mangio in un ristorante, dal desiderio di riprodurre un piatto della mia infanzia o qualcosa che mangiavo prima di diventare vegana.

Cosa l’ha spinta a iniziare a fare divulgazione sulla dieta vegana?

Il fatto che un modello alimentare che risparmi la vita a miliardi di animali, risorse del pianeta che appartengono a tutti e che potrebbe grazie ai suoi benefici per la salute ridurre anche la spesa sanitaria venisse deriso dai media e dai colleghi non mi dava pace. Dall’altro lato però la maggior parte dei colleghi che se ne occupava sui social aveva, parallelamente alla divulgazione sui benefici della dieta vegetale, un approccio antiscientifico e pericoloso su altri temi.

Bambini e alimentazione. Si possono crescere figli vegani? E cosa rispondere a chi dice che crescere figli vegani significa imporre la propria alimentazione ai bambini?

Si può, e va bilanciata né più né meno che qualsiasi altro tipo di dieta. Dal momento che i bambini non sono in grado di uscire a fare la spesa e prepararsi da mangiare da soli, qualsiasi tipo di scelta un genitore faccia ricade sul figlio. Anche dare carne è una scelta, è semplicemente la scelta al momento più frequente nel nostro paese e quindi questo fa sembrare “alternativa” la scelta di un’alimentazione vegetale. Entrambi i tipi di dieta possono, se mal bilanciate, dare dei problemi.

Parliamo del suo terzo libro, l’antidieta. Siamo sommersi dalla diet culture. Soprattutto dopo le feste, ne abbiamo abbastanza dei consigli non richiesti e delle ipotetiche diete detox. Ma si può davvero mangiare senza contare le calorie? Secondo lei, come mai le diete più stravaganti (non ci libereremo mai della chetogenica) hanno tanto successo?

Vorrei saperlo anche io! E vorrei sapere con che coraggio colleghi laureati rovinano in modo permanente il rapporto con il cibo dei loro pazienti pur di far perdere loro “7 chili in 7 giorni”.

La verità è che mangiare sano è semplice, molto semplice, quasi banale.

Ma la banalità non vende, vendono i titoloni che promettono risultati straordinari grazie al neonato metodo dimagrante XYZ.

The Next Step: il prossimo passo sarà?

Mi piacerebbe dirlo, ma non posso! Posso però dire che cambierà il modo di mangiare vegetale in Italia, e sarà una rivoluzione.

Noi di Extrawonders siamo un po’ sognatrici… un desiderio/sogno per il futuro?

Che non ci sia più bisogno di difendere la dieta vegetale perchè non ci sarà più alcuna disinformazione a riguardo!

Gennaio è il mese dei buoni propositi, e abbiamo bisogno di molto di più di buoni propositi per salvare il pianeta. Non è necessario diventare tutti vegani, come afferma la dottoressa Goggi nel suo libro, ma diventare almeno un po’ più vegani. E, soprattutto, ci invita a non vedere la scelta alimentare come qualcosa di irreversibile e definitivo, ma semplicemente provare, facendo del nostro meglio, “con la stessa leggerezza con la quale sottoscrivereste un abbonamento alla pay tv”. E se non ci troviamo bene, possiamo recedere dal contratto in qualsiasi momento. Alla peggio, avremo imparato qualche nuova ricetta, scoperto qualche nuovo ingrediente e reso la nostra alimentazione un po’ più sana.

Tuttavia, un recente sondaggio di Veganuary ha rilevato che sei mesi dopo aver completato il mese vegan, buona parte dei partecipanti ha mantenuto una sostanziale riduzione del consumo di prodotti animali, e questo non può che essere vantaggioso per la propria salute e l’ambiente, nonché per gli animali. Insomma, è anche possibile che non riusciate più a tornare indietro, entusiasti dei vantaggi sulla salute e dei nuovi sapori.

Accettate la sfida?

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