La prima casa può essere sottoposta a pignoramento?
Nel caso è possibile salvare il proprio immobile dal pignoramento?
Cosa succede dopo il pignoramento?
Il pignoramento del proprio immobile segue un iter ben preciso, ad esempio perché scatti la procedura esecutiva non è sufficiente il mancato pagamento di una rata di mutuo.
Tutti i creditori devono la medesima procedura per la soddisfazione del proprio credito, così da arrivare all’esecuzione forzata e alla vendita dell’immobile all’asta.
Nello specifico, occorre:
1- ottenere un decreto ingiuntivo e notificarlo al debitore ;
2- la notifica del titolo esecutivo e del precetto;
3 la notifica dell’atto di pignoramento immobiliare.
La prima casa è pignorabile?
Si, la prima casa è pignorabile.
Ad esempio può essere pignorata dalla banca che ha erogato il mutuo, dal proprio condominio laddove non si paghino le rate dello stesso, da un fornitore ecc…
Dopo quante rate di mutuo la banca può procedere a pignorare la casa e mandare l’immobile all’asta?
Per coloro che hanno stipulato il contratto di mutuo prima del 2016, è sufficiente il mancato pagamento di 7 rate e, la banca sarà libera di adire la procedura per il recupero delle somme dovute.
Invece, per coloro che hanno stipulato un contratto di mutuo dopo il 2016, così come disposto dal D. Lgs. n.72/2016, la banca potrà procedere al pignoramento dopo il mancato pagamento di 18 rate di mutuo.
Cosa succede dopo che è stato effettuato il pignoramento immobiliare ?
Il pignoramento viene notificato al debitore, successivamente il tribunale nominerà un custode giudiziario. Figura preposta a garantire che lo stato dell’immobile sia preservato fintanto lo stesso non giunga all’asta. Il custode può essere sia il debitore quanto un soggetto esterno. Oltre alla nomina del custode, il Giudice dell’Esecuzione nominerà un perito, per stabilire quale sia il valore dell’immobile pignorato. Dalla perizia dipenderà il prezzo di base dell’asta e il valore dell’offerta minima di acquisto.
E’ possibile salvare la casa dal pignoramento e dalla vendita all’asta?
L’unico modo per salvare la propria casa da una procedura esecutiva, è quella di pagare i propri debiti per intero. Infatti, il debitore dovrà procedere al saldo di ogni singolo debito, in quanto come abbiamo sopra ricordato, a procedere al pignoramento può essere non sola la banca ma anche un qualsiasi debitore.
Esiste però un ulteriore rimedio per evitare che la prima casa sia messa all’asta, il debitore può aderire alla procedura del Fondo Salva Casa.
Che cos’è il Fondo Salva Casa?
Il Fondo Salva Casa, introdotto decreto fiscale D.L. 124/2019 , è una misura che consente al debitore di preservare la propria casa attraverso la rinegoziazione del mutuo.
Il consumatore che sia in difficoltà con il pagamento delle rate di mutuo, può evitare la procedura esecutiva concordando con la banca una rinegoziazione.
Quali sono le condizioni necessarie per usufruire del fondo?
Il fondo è riservato solo a persone fisiche, qualificabili come consumatori, sono escluse quindi la società. Inoltre, non potranno aderire al fondo i soggetti che abbiano presentato istanze di sovraindebitamento. Questa procedura è utilizzabile sono quando il creditore procedente sia la banca. Laddove siano presenti altri creditori, si potrà utilizzare questa procedura solo se gli altri creditori rinuncino all’azione.
Come si aderisce al fondo?
Il consumatore presenta la domanda di rinegoziazione del muto alla banca e a questo punto, il Giudice dell’esecuzione, sospenderà la procedura esecutiva per 6 mesi. Durante la sospensione, l’istituto bancario presenterà la proposta di rinegoziazione effettuata tenendo in considerazione le situazione economica del debitore.
Salvo ulteriori proroghe, sarà possibile aderire al Fondo di Garanazia fino al 30 giugno 2023.
E’ sempre consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato, così da valutare le opportune azioni volte a preservare la propria casa da azioni esecutive.
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