Il cielo plumbeo porta con sé la promessa di un’altra giornata malinconica, fatta di pioggia e lacrime. La cucina è silenziosa da fare spavento e Margaret procede a piccoli passi, insicura, intimorita. L’assenza e il lutto le pesano tantissimo sulle spalle minute. Il suo cuore incespica ad ogni battito e i crampi sono così fitti da sembrare perpetui, le anestetizzano lo stomaco; non riesce più a mangiare da qualche tempo. Nel realizzarlo, le viene da chiedersi che giorno sia, così getta uno sguardo al calendario: è martedì, però non uno qualunque, è martedì grasso, Shrove Tuesday. I ricordi prendono il sopravvento e scoppia in singhiozzi nervosi di pianto e grida. È il Pancake day e lui lo adorava. Corre in bagno e si osserva allo specchio: i capelli sono sporchi, scarruffati e pieni di nodi, gli occhi gonfi e lucidi, ma ha un’espressione di rinascita. Torna in cucina e prepara sul tavolo latte, farina, uova, burro, zucchero e lievito. Mescola tutto fino ad ottenere una pastella che ripone in frigorifero. Nel frattempo fa una doccia, si trucca, poi si spruzza del profumo, mentre le scende una lacrima discreta, delicata, come un quieto addio. Osserva nel vuoto la proiezione di momenti passati, in cui le raccontava la storia delle deliziose frittelle. 

Che si debba preparare colazione, merenda, spuntino o desinare, che siano le sette di mattina o mezzanotte, è sempre il momento giusto per un pancake. Non trovi? La sua versatilità, nonché il gusto neutro del suo impasto, lo rende adatto a qualsiasi ora del giorno! Sono pronto a scommettere che lo attribuisci alla cultura culinaria americana, dico bene? Ma la realtà dei fatti è ben distante dal Nuovo Mondo; ci troviamo piuttosto nell’Antico: in Grecia, e i suoi antenati sono i teganites o tagenites, che risalgono al 500 a.C. Inizialmente la ricetta prevedeva l’utilizzo di soli farina, olio e acqua; una volta cotti in un tegame, di cui hanno adottato il nome, venivano spennellati con generose dosi di miele. Come capitava al tempo, molte tradizioni greche sono state assimilate dai romani, e così hanno fatto con i teganites, che preparavano arricchiti con spezie. Nel corso dei secoli si sono poi diffusi in Europa e in Russia, mantenendo la forma simile a quelle delle crêpes. Il pancake così come lo conosciamo al giorno d’oggi è un’innovazione statunitense, dovuta alla presenza del lievito. Come ti va di farcirli? Classici sciroppo d’acero e noce di burro, oppure fragole, kiwi, banana, o magari una composta di mirtilli? Mi guardi con quegli occhietti golosi e credo di bene interpretarli dirigendomi verso il barattolo di crema spalmabile al cacao e nocciole, giusto?

Cade sulla guancia un’altra lacrima, risultato, stavolta, del conforto per la memoria affettuosa del suo sorriso distratto mentre le parlava. Anche osservando il piatto immagina di averlo al suo fianco, il profumo del dopobarba si confonde con quello delle frittelle. Morbide,  saporite, impreziosite dalla dolcezza dello sciroppo d’acero e da quella nota fumé che rende tutto più interessante. Il burro che si scioglie donando un tocco di delicata oleosità, scivolando via come le sue lacrime, sottili piume che le carezzano il volto.  

Pancakes classici

  • 125gr Farina 00 (ma si può utilizzare di qualsiasi tipologia o cereale)
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 2 Uova
  • 185ml Latte
  • 2 cucchiai di Zucchero (opzionali, a seconda di come si preferisce l’impasto: se con un gusto più neutro o più dolce)

Sbattere tutti gli ingredienti con una frusta a mano, setacciando prima la farina per evitare che si formino grumi. Riporre in frigorifero per circa 15 minuti. Ungere la padella con un po’ di burro e disporre qualche cucchiaio di pastella alla volta, aspettando che si creino delle bollicine prima di girarli per ultimare la cottura.

Ingredienti per la variante dei pancakes ipocalorici/proteici: utilizzare due albumi, un pizzico di sale e un cucchiaio e mezzo/due cucchiai di farina, sbattendoli con le fruste elettriche. Oppure 100gr di albume, mezza banana e 30gr di farina d’avena, frullando tutto nel mixer.

Alcune idee per topping e farcia: cioccolato fondente fuso e banana; marmellata di more e cioccolato bianco fuso (magari anche una spolverata di cocco rapé); sciroppo d’acero, burro (o yogurt greco) e banana o altra frutta fresca; mela cotta con spezie, uvetta e burro di mandorle; burro di arachidi e banana o mirtilli freschi, oppure marmellata di fragole o frutti di bosco; yogurt greco, pera cotta e cioccolato fondente…

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