Donne sotto la corona

Ho 43 anni e la vita della principessa Elisabetta di Baviera , Sissi, l’ho vissuta in tutte le salse: costume di carnevale, cartone animato e film da vedere tutti insieme in famiglia.

La voglia di vedere Vienna è nata proprio grazie a lei.

Pare che questo interesse per la sua figura non sia svanito perché nascono serie TV ancora adesso e, per questo, ho cercato di indagare sulla Donna Elisabetta, più che sulla figura principesca.

Ciò che ho trovato la rende molto umana.

La raccontano insofferente ai doveri di corte, non abituata alla vita rigida che doveva sopportare, considerando che aveva 15 anni quando si fidanzò.

Amante dei viaggi, usati come escamotage per sfuggire da Vienna, della natura e dei cavalli, suoi grandi compagni. 

Aveva una palestra che utilizzava di frequente.

Tenere sotto controllo il suo aspetto sembrava un modo per controllare la sua vita.

Elisabeth Amalie Eugenie “Sissi”, opera di Franz Hanfstaengl

Ecco che si affacciano così problemi come la bulimia e anoressia nervosa, non confermate da tutte le fonti, ad onor del vero. 

Sebbene esteriormente cinica, Sissi era fissata con la sua bellezza estetica.

L’ossessione per la bellezza che affliggeva la Principessa Sissi le causò, pare, un’anoressia nervosa: si narra che pesasse solo 45 kg per i suoi 172 cm e che il suo girovita non dovesse mai superare i 50 cm.

La Principessa Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach (1837-1898) imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria, detta “Sissi”.

Questa mia ricerca orientata a tracciare il profilo della donna sotto la corona, al di là della vita a corte, mi ha portato a fare un parallelo con la principessa Diana.

Anche lei ha ispirato libri, film, serie televisive. Dalla realtà è entrata nel mito che non si può scalfire.

TERENCE DONOVAN, DIANA, PRINCESS OF WALES, 1990, BROMIDE PRINT, THE NATIONAL PORTRAIT GALLERY, LONDON, GIVEN BY THE PHOTOGRAPHER’S WIDOW, DIANA DONOVAN, 1998, NPG P716 (11). PHOTOGRAPH TERENCE DONOVAN © TERENCE DONOVAN ARCHIVE

Una malattia provocata da un matrimonio in rovina

Cosa spinge una persona a farsi del male, per giunta attraverso il cibo, che è così necessario alla nostra vita?

Su questo psicologi e studiosi hanno scritto valanghe di libri e la questione è veramente complicata.

Nel caso di Lady Diana sono entrati in gioco molti fattori, come abbiamo visto, dalla solitudine al sogno d’amore infranto.

La principessa affrontò l’argomento in pubblico, per la prima volta, durante l’intervista alla BBC del 1995. Proprio l’intervista che le sarebbe stata estorta dal giornalista Martin Bashir con l’inganno.

Diana ammise: “Ho sofferto di bulimia per alcuni anni. È una malattia che tieni nascosta, che infliggi a te stesso perché la tua autostima è al minimo, perché pensi di non valere nulla. Ti riempi lo stomaco 4, 5 volte al giorno…ma è solo temporaneo. Poi ti viene il disgusto a vedere il tuo stomaco così gonfio e allora te ne liberi”. Bashir le chiese se avesse mai rivelato a qualcuno della Royal Family tutti questi problemi. Diana rispose: “… Quando soffri di bulimia ti vergogni profondamente di te stesso, arrivi a odiarti e la gente pensa che tu stia sprecando del cibo, quindi non ne parli con nessuno. Il problema della bulimia è che il tuo peso resta sempre lo stesso, mentre con l’anoressia dimagrisci visibilmente. E quindi puoi fingere. Non c’è nessuna evidenza”.

Per Lady Diana la bulimia era il suo “sistema di fuga e, a quel tempo, funzionava”.

Lady Diana in una foto di Patrick Demarchelier del 1990

Donne di epoche diverse ma con dolori comuni.

Donne che non hanno potuto essere ciò che volevano e, quando l’hanno fatto, ne hanno pagato il prezzo con la vita.

A noi viene consegnato il mito, il sogno, ciò che le ha rese immortali e perfette ai nostri occhi.

Chi da piccola non vuole essere Principessa?!

Ecco questo mio piccolo scritto vuole apprezzare le vite nelle difficoltà, la scelta di essere noi stesse a caro prezzo più che con la corona in testa.

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