Suona la sveglia, all’alba di questo primo dicembre, ed è come se tutto fosse ricoperto di cristalli di ghiaccio con riflessi azzurro-argentati. Scompare l’autunno dai pensieri e si fa strada l’inverno, con il lieto conto alla rovescia, scandito dalle caselle di un Calendario dell’Avvento artigianale. Quest’anno è esploso il genio creativo della mamma e, con dedizione, ha costruito un coloratissima e brillante tabella, con tante scatoline e decorazioni natalizie. I suoi sorrisi di soddisfazione valgono più dei volti di mille amanti e il mio cuore si riempie di gioia, ogni volta che la scopro felice nella semplicità delle cose. Un po’ la invidio, perché io non ci riesco, non ne sono mai stata capace: la mia mente è troppo oscura e sovraffollata di mostri ed atmosfere lugubri. In questo periodo, però, mi lascio investire in pieno dalle vibrazioni e dalla magia che si porta dietro, come la scia del profumo al mattino: invade la casa, è piacevole, confortevole, come lei, e mi fa sussurrare “buongiorno, mamma”, anche se lei è già uscita. 

Ci sono persone ancorate alle tradizioni, classicisti convinti, tradizionalisti inamovibili. Non mi ritengo appartenente in toto alla categoria, se non in alcuni casi: il Natale, appunto. Anche se negli ultimi anni è diventato più popolare essere Grinch piuttosto che Santa Claus, i miei sentimenti sono sempre gli stessi da quando ho ricordo. Per me il Natale è famiglia. Da quanto mio zio s’imbottiva di cotone per presentarsi con barba bianca e pancione, impegnandosi in una recita: nei primi anni, solo per l’unica bambina della comitiva, poi anche per il figlio ed una seconda nipote. Noi, pubblico ingenuo, pendevamo dalle sue labbra e lo aspettavamo ogni anno per la consegna di tanti bei pacchetti ricoperti di nastri e coccarde, accompagnata dal suo altisonante Oh oh oh! Con il passare degli anni nessuno si è più mascherato, ormai eravamo cresciuti, ma la tradizione dello scambio dei regali è rimasta e guai a chi la tocca! Ogni anno, per la Vigilia, ci riuniamo per cenare insieme, aspettando la mezzanotte per consegnare ad ognuno i propri cadeaux. Tutto diventa magico in questo periodo dell’anno, torno di nuovo ad essere bambina: le emozioni, i sentimenti, le parole, tutto brilla di una luce bianca e candida; i suoni, gli aromi, i sapori sono avvolgenti, caldi, rassicuranti.

Biscotti omini di pan di zenzero

Una cosa che non può mancare all’atmosfera magica e profumata del Natale sono gli Omini di Pan di Zenzero: dolci, speziati, croccanti o morbidi – a seconda dello spessore del biscotto – simpatici con le loro decorazioni di glassa; spesso in compagnia di Omini più classici, di semplice pasta frolla, magari accoppiati e farciti con marmellata o cioccolata; sì, perché le tradizioni sono belle, fanno cultura, colore, regalano buonumore, ma non sempre si sposano con il gusto di tutta la famiglia e allora, per amore di tutti, si fa qualche piccola modifica e in un pomeriggio qualunque di dicembre, ci sediamo sul divano,

con le luci dell’albero che dipingono la stanza di tonalità diverse ad intermittenza, e chiacchieriamo: c’è chi soffia sul vapore della cioccolata calda, chi ci spruzza sopra una valanga di panna montata, chi inzuppa un biscottino nel tè al bergamotto, chi altro sorseggia il suo caffè amaro, stringendo un Omino di Pan di Zenzero nell’altra mano. 

Biscotti di Pan di Zenzero

  • 300gr di farina 00
  • 80gr zucchero di canna o bianco
  • 80gr di miele o melassa
  • 100gr di burro
  • 1 uovo 
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • Sale q.b.
  • Zenzero, cannella, noce moscata, chiodi di garofano (macinati) q.b.

Per la glassa:

  • 1 albume
  • 150gr di zucchero a velo
  • Qualche goccia di succo di limone 

La prima cosa da fare è mettersi dell’idea che ci sporcheremo le mani e le unghie: è proprio il bello di preparare la pasta per i biscotti!  

Il burro deve essere freddo e tagliato a cubetti e va amalgamato con la farina e lo zucchero (già mescolati in precedenza in una ciotola; n.b. le dosi di zucchero e miele potete aumentarle a vostro piacimento, nel caso sia di vostra gradimento un po’ di dolcezza in più), lavorando con i polpastrelli per creare un composto “sabbioso”. Poi si aggiungono i restanti ingredienti: uovo, miele, bicarbonato, un pizzico di sale e spezie a volontà! Impastiamo il tutto fino ad ottenere una pasta omogenea (non devono restare striature bianche dovute al burro non ben integrato). Adesso è il momento del riposino al fresco e, avvolta la nostra palla in una pellicola alimentare, la teniamo in frigorifero per un’oretta. 

Passato il tempo necessario, stendiamo l’impasto con un mattarello su una spianatoia (un po’ infarinata, per evitare che si attacchi tutto). Lo spessore (e di conseguenza i minuti di cottura) dipende dai gusti: chi preferisce un biscotto più fine e croccante dovrà stendere di più la pasta; chi invece adora i biscotti massicci e morbidi, opterà per uno spessore più alto. Con i tagliabiscotti ricaviamo le sagome e procediamo ad infornare i nostri Omini. Forno già caldo a 180°, ventilato. Consiglio di controllare la situazione cottura da circa 10 minuti in poi, a seconda dello spessore e di quanto li vogliamo croccanti. 

Mentre aspettiamo che i biscotti si raffreddino, possiamo preparare la glassa per le decorazioni. Iniziamo a montare l’albume e quando vediamo che compare un po’ di schiuma, aggiungiamo lo zucchero setacciato un po’ alla volta e continuiamo a montare; uniamo anche qualche goccia di limone (tipo 4-5) e ci fermiamo quando avremo raggiunto la giusta consistenza. Trasferiamo la glassa in una sac à poche e possiamo così procedere a decorarli come preferiamo! In alternativa, per i più golosi, si può sciogliere del cioccolato fondente, al latte o bianco, e decorarli con quello! Altrimenti sbizzarritevi come volete, sperimentate, divertitevi, coinvolgete famiglia e amici, create momenti che si trasformeranno in immagini-ricordo, di cui potreste avere bisogno per rendere meno tristi futuri momenti di sconforto.

Facebooklinkedininstagram