Maria Cecilia Bonino, presidente onoraria dell’associazione Espressione Danza Bologna, insieme a suo padre, Marco Bonino, presidente esecutivo, ha presentato, per l’associazione, la prima serata-evento in ricordo di Bianca Belvederi Bonino, scomparsa ad agosto 2022 e mamma di Maria Cecilia, introducendo la seconda parte dello spettacolo “Due storie d’amore. Da Creta l’Amore a lieto fine: Erotokritos e Aretussa. Da Verona la tragedia: Romeo e Giulietta, per Bianca.

Lo spettacolo ha debuttato con un nuovo allestimento e un nuovo cast il 7 febbraio 2023 al Teatro delle Celebrazioni di Bologna, nell’ambito della Giornata Mondiale della Lingua e Cultura Ellenica.

– Raccontaci dell’Associazione “Espressione Danza Bologna” e dei vari progetti che portate avanti

L’associazione Espressione Danza Bologna è nata nel 2003, esattamente vent’anni fa, per volere della mamma, Bianca Belvederi Bonino, la quale si è avvicinata tantissimo al mondo della danza seguendo me in tutte le mie avventure coreutiche.

Io ho iniziato danza classica all’età di sei anni, di anno in anno mi sono sempre più appassionata a questa meravigliosa arte e la mamma è sempre stata presente accompagnandomi e seguendomi ai corsi di danza, stage e spettacoli, entrando così sempre di più in contatto con questa realtà e con associazioni e scuole di danza presenti sul territorio.

Ha poi creato nel 2003 questa associazione, che ha lo scopo di riunire le associate interessate – scuole di danza di Bologna e provincia – per sviluppare in comune progetti di spettacoli, di formazione, progetti vari finalizzati a evidenziare lo sviluppo del giovane danzatore e della giovane danzatrice.

Infatti, i principali protagonisti dei nostri spettacoli, oggetto dei singoli progetti dell’associazione, sono prevalentemente i migliori talenti di tutte le scuole di danza associate.

L’associazione collabora strettamente con la Federazione Nazionale Scuole di Danza, FNASD, la cui presidente Rosanna Pasi ha ideato e sempre portato portato avanti il progetto “Leggere per ballare”.

 L’associazione ha realizzato più di dieci spettacoli in questi anni.

– Nel 2019 avete realizzato un altro bellissimo spettacolo “La bellezza non svanirà”, nell’ambito del progetto “Leggere per Ballare”. Ti va di raccontarci come è nata l’idea dello spettacolo e di descriverci il progetto?

Leggere per ballare” è un importante progetto di carattere nazionale, ideato dalla FNASD, dove le varie associazioni di scuole di danza, come la nostra, propongono spettacoli in cui la danza si confronta con la letteratura, la poesia e la musica.

Si tratta di una meravigliosa iniziativa culturale, seguita dalle varie associazioni di scuole di danza, importante per i giovani, soprattutto adesso che i nostri ragazzi e ragazze sono reduci dai due anni terribili di chiusura a causa del Covid e si è anche assistito purtroppo ad una riduzione degli stimoli esterni. Si ha quindi la necessità, sempre più adesso, di alzare il livello della qualità e del valore di quello che si propone e che può essere recepito dai nostri ragazzi.

Per quanto riguarda Espressione Danza Bologna, gli spettacoli, che sono stati realizzati a Bologna e provincia dalla nostra associazione, sono stati portati in scena dietro la direzione di Bianca: lei era professoressa di lettere quindi letteratura e poesia facevano parte del suo mondo.

Tutto questo però non si sarebbe potuto realizzare senza la preziosa attività, vicinanza e professionalità del meraviglioso coreografo Arturo Cannistrà, coreografo della fondazione Aterballetto di Reggio Emilia e insieme a lui due importanti musicisti, i maestri Alessandro Baldrati e Francesco Germini, che ci hanno sempre coadiuvato nella realizzazione di tutto quello che è il montaggio delle musiche, sia classiche che moderne, anche con delle loro composizioni.

L’ultimo spettacolo diretto dalla mamma è stato proprio la “La bellezza non svanirà” nel novembre 2019: l’obiettivo era spiegare che tutto è dedicato alla bellezza, la bellezza che salva dagli orrori della guerra e dal dolore. Anche se il destino ha voluto che successivamente tutte le attività venissero chiuse a causa del Covid.

Noi, allora, per segnare una duplice ripartenza, dopo la chiusura delle attività causa lockdown e dopo la perdita della mamma, abbiamo scelto proprio Romeo e Giulietta, che è stato il primo spettacolo da lei messo in scena nel 2004 con la regia di Arturo Cannistrà.

Su questo il mio pensiero e ringraziamento va alle scuole di danza associate ad Espressione Danza Bologna e ai loro allievi: le prime e i primi ad aver creduto a una ripartenza anche dopo la scomparsa della mamma e che hanno manifestato una professionalità e un impegno instancabile.

Come è nato questo progetto di unire due storie d’amore, una greca a lieto fine, Erotokritos e Aretussa, ed una tragica italiana, Giulietta e Romeo?

Prima della perdita della mamma, a marzo 2022 lei aveva già in programma con l’associazione “Amici delle Muse”, un’altra importante associazione di Bologna per la promozione delle Culture e delle Arti a Bologna, presieduta dalla Dott.ssa Marinella Dogliotti – carissima amica della mamma e preziosa risorsa che ha sempre collaborato con Espressione Danza Bologna – la realizzazione di uno spettacolo.

L’associazione “Amici delle Muse” era già in contatto con il consolato della Grecia per poter realizzare lo spettacolo che poi è stato mandato avanti per la parte di Associazione Espressione Danza Bologna da me, che ho ricoperto la carica di presidente onoraria e da mio padre Marco Bonino, presidente esecutivo, a seguito della prematura scomparsa della mamma.

Lo spettacolo è andato in scena il 7 febbraio al Teatro delle Celebrazioni, grazie all’associazione “Amici delle Muse”, al Console On. di Grecia, la Dott.ssa Giorgia Lambraki, ed al Comune di Sitia (Creta) che erano in contatto a propria volta con l’Associazione “Stegi” Vitsentzos  Kornaros e l’Associazione “Amici della Musica” della città di Sitia, queste ultime hanno portato in scena la storia d’amore a lieto fine di Erotokritos e Aretussa, che ha costituito la prima parte dello spettacolo.

La Dott.ssa Lambraki ha inoltre curato la parte ufficiale diplomatica e di rappresentanza per la messa in piedi di tutto lo spettacolo. Nella seconda parte è stato messo in scena lo spettacolo “Romeo e Giulietta, per Bianca“.

Ne è nato un sorprendente connubio di varie arti, quali danza, recitazione, musica classica, tradizionale e contemporanea unite alla poesia e alla letteratura.

Tu sei anche ballerina. Che ruolo ha avuto la danza nella tua vita? Che insegnamenti ti ha trasmesso?

La danza mi ha accompagnato per tutta la vita e mi accompagna tuttora. Ho iniziato a ballare all’età di sei anni e non l’ho mai abbandonata.

È una di quelle passioni che ti rimane dentro e non ti abbandona mai.

Ci sono stati dei momenti duri, soprattutto nel periodo dell’adolescenza e dell’università (mi sono laureata in Giurisprudenza e attualmente sono un avvocato), per poter conciliare studio e danza.

Questa gestione delle due attività richiedeva una capacità di organizzazione notevole. Dall’altro lato, soprattutto durante l’adolescenza, una passione e una disciplina così importante ti salvano dalle delusioni di quel periodo: la crescita, gli insuccessi, gli amori e le amicizie.

Nel mio percorso, ho avuto la fortuna di incontrare il coreografo Arturo Cannistrà che mi ha fatto conoscere anche la danza nella sua forma più interpretativa e mi ha affidato dei ruoli nei vari spettacoli di una fortissima carica emotiva. Questo ha contribuito ad avvicinarmi e ad amare ancora di più la danza.

La danza non è soltanto sacrificio e fatica ma è anche la possibilità di comunicare con un linguaggio particolare qualcosa che tu a parole non riusciresti a comunicare. Questo mi ha arricchito moltissimo.

L’ultimo spettacolo dove ho danzato, interpretando una piccola parte, è del 2019, mentre l’ultimo estremamente tecnico è stato nel 2011.

Adesso è una valvola di sfogo, la mia oasi di rifugio nei momenti più bui, la possibilità di chiudere con la mente ad ascoltare delle musiche e a creare con la mia testa le coreografie. 

Anche se svolgi qualsiasi attività professionale, avere una passione che ti occupi la mente, anche solo per poco tempo, dà tanto.

Bisogna coltivare le proprie passioni perché è un modo per mantenersi vivi, per gratificarsi e per tenersi sempre stretto il bello della vita.

Vuoi raccontarci qualcosa in particolare di tua mamma, del suo impegno e di come ti ha coinvolto nelle sue attività?

Lei mi ha accompagnato in tutta la vita, ha rappresentato sempre la solidità sotto tutti i punti di vista e anche adesso sento la sua presenza.

La Danza quale linguaggio espressivo, universale e trasversale. Credo che vedere uno spettacolo di danza, anche senza essere esperti, faccia “bene al cuore”. Cosa ne pensi a riguardo?

La danza è un linguaggio espressivo universale nel senso che, seppure la danza parli una lingua strettamente riservata agli addetti ai lavori, per lo spettatore, che guarda un artista sul palco, esprime un linguaggio espressivo universale e trasversale.

La danza consente sia allo spettatore che a chi la interpreta di parlargli in maniera unica e soprattutto di poter esprimere quello che a parole non si riesce. Tutto questo è molto bello e non ha limiti.

Penso che la danza, insieme alla musica, possano veramente farci apprezzare di più la vita.

Che consiglio daresti a chi vorrebbe avvicinarsi al mondo della danza?

Suggerirei di andare avanti per piccoli passi con la consapevolezza che è una disciplina e che quindi ci vuole tanto impegno, molto spirito di sacrificio e grande forza di volontà.

Vivendo giorno per giorno il proprio impegno con serietà e dedizione e poi farsi sempre trasportare dalle emozioni, non lasciando “il freno a mano tirato” nell’esprimerle: nella danza questo è fondamentale.

Passo dopo passo, pian piano senza fretta con la consapevolezza che ci deve essere dietro un obiettivo da raggiungere e di concentrarsi su quello, ma di lasciarsi andare veramente alle emozioni per portare poi nel movimento una forte carica interpretativa ed espressiva.

Ci definiamo “ExtraWonders” perché tutte noi donne siamo straordinarie nel nostro ordinario, nella nostra quotidianità. Anche tu, mamma, moglie, figlia, avvocato, ballerina, presidente onoraria, lo sei. Come ti senti a tal proposito? Che emozioni provi?

Ho una vita ricca, piena di impegni e di emozioni. Mi sento molto fortunata per questa ricchezza e pienezza.

The Next Step: il prossimo passo sarà?

Io e mio padre, Marco Bonino, stiamo sviluppando per la nostra associazione nuove idee per un futuro spettacolo, portando avanti un dialogo e confronto costante con le nostre scuole di danza associate e le associazioni terze.

Noi siamo un po’ sognatrici… un desiderio/sogno per il futuro.

Per il futuro, chiedo solo serenità, tenendo stretto tutto quello che mi è stato dato, continuando a vivere le emozioni che la vita mi offre e mantenendo, dall’altra parte, la solidità che mi è sempre stata trasmessa, grazie anche alla mamma.

Leggi altre storie di donne straordinarie nella nostra rubrica Extra Ordinarie!

Tutte le immagini presenti sono di proprietà di Maria Cecilia Bonino e tutti i diritti sono riservati.

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