Un Oscar inclusivo

Siamo nell’epoca dell’inclusione: lo sentiamo dire continuamente ma c’è anche chi non si ferma alle parole e sceglie di dimostrarlo con i fatti. Come Beatrice Vio, da tutti conosciuta come Bebe, la fiorettista paralimpica che ha contribuito con il suo esempio e la sua contagiosa solarità a rendere parole come “disabilità” o “paralimpico” non più un tabù ma una delle mille sfaccettature della realtà.

La sua storia personale, ormai, la conoscono tutti: grande appassionata di scherma fin da bambina, Bebe ha rischiato la vita all’età di 11 anni per una meningite fulminante. È sopravvissuta ma ha perso tutti e quattro gli arti a causa della malattia: non si è arresa però e ha deciso che, in qualche modo, sarebbe tornata in pedana. Oggi Bebe Vio è la prima al mondo a tirare di scherma pur essendo priva del braccio armato, grazie ad una speciale protesi creata appositamente per lei. E non si limita a tirare, perché vince e anche tanto: all’attivo vanta 5 ori europei, 4 ori mondiali e due titoli paralimpici.

Campionessa sulle pedane e personaggio pubblico a tutto tondo, Bebe è da sempre attiva perché le persone con disabilità abbiano le opportunità e la visibilità che meritano e, insieme alla sua famiglia, ha fondato la Art4Sport Onlus, che aiuta i giovani sportivi con una disabilità a realizzare il proprio sogno. Tra le attività dell’associazione, anche l’iniziativa WEmbrace.

Immagine via Art4Sport Onlus

Uno e trino

WEmbrace è più di un evento, è un intero movimento nato dalla lungimiranza e dall’iniziativa di Art4Sport Onlus. L’obiettivo finale è quello di permettere a sempre più ragazzi e ragazze disabili di continuare a praticare il proprio sport, oltre che rendere parole come “inclusione” più che una mera espressione linguistica ma una realtà tangibile.

Articolato al momento in tre diverse sfaccettature, WEmbrace ha visto finora svolgersi WEmbrace Games, già “Giochi senza barriere”, un’esaltante giornata di giochi sportivi che vede squadre composte da normodotati e disabili sfidarsi in una serie di prove divertenti e spettacolari, e WEmbrace Sport una sfida internazionale di sport integrato che spazia tra le discipline.

L’ultimo tassello è WEmbrace Awards, che si è svolto nella serata del 30 marzo 2023 all’Excelsior Hotel Gallia di Milano e ha ottenuto anche il plauso di Ursula Von Der Leyen. La Presidente della Commissione UE, infatti, ha inviato un videomessaggio in occasione della prima edizione del premio: “Ci insegnate che tutti possiamo fare qualcosa per rendere l’Europa un posto dove chiunque possa vivere una vita piena. […] mi ispirate a lavorare per un’Europa in cui tutti possano godere delle stesse opportunità“.

immagine via Art4Sport Onlus

Il premio

La serata di gala organizzata per il WEmbrace Awards è volta a promuovere i valori di inclusione e ispirazione premiando le persone, le associazioni, gli enti e le organizzazioni che si sono distinti nella condivisione di questa filosofia di pensiero. Sono state oltre 100 le storie prese in considerazione, per restringere la rosa alle 15 da cui sono scaturite quelle vincitrici.

Il fine ultimo è quello della raccolta fondi destinati all’acquisto e allo sviluppo di ausili sportivi e protesi per i bambini con disabilità che praticano un’attività sportiva. Il premio, tuttavia, non si limita al solo mondo sportivo ma spazia in ogni settore: 5 gli Awards assegnati in questa prima edizione, nel corso della serata di gala condotta da Fabio Volo e che ha visto la partecipazione di Helen Mirren in videomessaggio e di alcuni degli Ambassador di Art4Sport Onlus, come Eleonora Abbagnato, Ghali e Claudio Santamaria.

La giuria incaricata di scegliere le storie premiate è stata composta da Bebe Vio, Shiva Ahmadi, Andrea Bocelli, Maria Grazia Chiuri, Giovanni Malagò, Nicoletta Mantovani, Luca Pancalli, Telmo Pievani e Barbara Stefanelli. I 5 premi assegnati nel corso di questa prima edizione hanno spaziato tra diverse realtà italiane, tutte legate dal filo conduttore dell’inclusione reale e di grande impatto.

Luca Trapanese

Luca Trapanese, papà single che ha adottato una bambina con sindrome di Down, ha ricevuto il WEmbrace Ourself, destinato a “un individuo che, affrontando un percorso personale attraverso la propria peculiarità, la rende un valore per sé e per gli altri, diventando fonte di forza, energia e un punto di riferimento” e aprendo con la sua testimonianza un importante momento di riflessione sul tema degli affidi e sul concetto stesso di famiglia.

Il premio WEmbrace Others, pensato per “un individuo, gruppo di individui o progetto che, attraverso la tenacia, determinazione, lavoro e impegno, è riuscito a far sì che le sue peculiarità diventassero un valore sociale riconosciuto per una comunità” è stato assegnato a Mattia Villardita, volontario che anima i reparti pediatrici con un costume da Spider-Man, elargendo sorrisi e luce.

Wembrace Sport premia “un individuo o gruppo di individui che, attraverso la propria attività sportiva o impresa è riuscito a comunicare, valorizzare o istituire le singole peculiarità come valore”. In questa prima edizione è stato assegnato a Nicoletta Tinti, già campionessa olimpica di ginnastica ritmica che, dopo essere diventata paraplegica, non si è lasciata abbattere e insieme all’amica Silvia Bertoluzza ha dato vita alla compagnia InOltre e a un inedito passo a due, in cui lei mette il busto e Silvia le gambe.

PizzAut

È PizzAut, il progetto di pizzeria inclusiva che impiega ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico, a conquistare il WEmbrace Difference, destinato a un “gruppo di persone, associazione o istituzione che ha saputo cogliere le peculiarità altrui ‘adattandole’ e valorizzandole affinché diventassero unicità per la comunità e u punto di riferimento per il prossimo”.
Infine, il premio WEmbrace The World, pensato per una “storia che racchiude un esempio ispirante legato alle peculiarità a livello internazionale” è andato a Silvia Polleri, creatrice del ristorante InGalera all’interno del carcere di Bollate.

Milano 30 marzo Wembrace Award nella foto: La famiglia Vio. Foto Bizzi

È solo l’inizio

Un evento scintillante, emozionante e ricco di storie incredibili: WEmbrace Awards è stato una vera e propria proclamazione della diversità per accendere l’attenzione della collettività sul tema e celebrarne le unicità.
Il progetto WEmbrace è solo all’inizio e, per il proseguo del 2023, riserverà sicuramente ancora molte sorprese.

Intanto, fino al 13 aprile, il messaggio sarà ulteriormente amplificato attraverso i manifesti che verranno affissi nelle città di Milano, Roma, Genova, Brescia, Verona, Vicenza e Padova: con il titolo “Iztruzioni Per Campiare Il Nomdo“, divulgheranno le storie dei finalisti grazie ad un QR code inquadrabile per conoscere più nel dettaglio i protagonisti di questa incredibile serata di inclusione, coraggio e determinazione.

Facebooklinkedininstagram