Qualche tempo fa vi avevamo parlato del premio internazionale di Letteratura per l’infanzia “Narrating equality” qui su Extrabook, riconoscimento nato dall’ impegno culturale dell’associazione di promozione sociale “Woman to be”. La storia vincitrice del premio viene illustrata e pubblicata dalla casa editrice Nube Ocho.
L’edizione 2023 è stata vinta da “La fata rosa”, albo illustrato scritto da Susana Torrubiano ed illustrato da Giulia Orecchia.
Scopriamolo insieme.
C’ERA UNA VOLTA UNA FATA
La Fata Rosa è una sorta di “Barbie stereotipo” delle Fate. La nostra protagonista gira il mondo esaudendo i desideri delle bambine e dei bambini come da tradizione, finché un giorno inizia a rifiutarsi di farlo. Quando i suoi piccoli interlocutori le fanno una richiesta fuori dai suoi canoni, la Fata Rosa li lascia in lacrime. Ad esempio, perchè mai una bambina vorrebbe diventare una giocatrice di Rugby? La fata non lo sa, ma le suona alquanto strano. Passa un po’ di tempo, e la nostra Rosa inizia a sperimentare una sorta di conflitto interiore. Arriva un momento in cui la protagonista della storia si rende conto di essere infelice. Ecco che le compagne arrivano a sostenerla, coinvolgendo perfino la Regina delle Fate pur di esaudire il desiderio nascosto di Rosa… che vorrebbe diventare una spaventosa Orca. Come va a finire questa storia (spoiler, finisce bene!), scopritelo sfogliando le pagine del libro. Noi proviamo a fare qualche riflessione.
POCHE PAGINE, TANTI TEMI
Come ogni albo vincitore di questo Premio, anche “La fata Rosa” affronta tematiche importanti: l’autodeterminazione, la rappresentazione non stereotipata delle emozioni, la salute mentale e la sorellanza. La storia è semplice solo in apparenza, perché al suo interno si cela un significato potente.
La Fata Rosa non è felice, sente di non essere ciò che davvero vorrebbe. Come agisce con gli altri, non riuscendo a dare un senso a questi sentimenti? Contribuendo a diffondere infelicità in modo quasi punitivo. Come se, essendo lei stessa infelice, volesse lo stesso destino per tutti.
La Fata sperimenta un desiderio che, al pari di quelli di alcuni bambini e bambine che incontra, non rientrano nei convenzionali canoni a cui siamo stati abituati.
Ma Rosa non è sola: un’intera sorellanza è pronta sostenerla nel suo percorso. Le compagne creano un circolo virtuoso, si impegnano per costruire insieme a lei una narrazione diversa, la accompagnano nel suo cambiamento. Giulia Orecchia disegna le Fate tutte diverse tra loro, non stereotipate e ricche di personalità.
A desiderio esaudito, Rosa si dedica alla sua nuova passione, ma non dimentica il debito con i suoi piccoli amici.
O meglio: adesso a esaudirne i desideri ci penseranno le sue compagne… lei ha una nuova missione, e non vede l’ora di metterla in pratica.
FELICITA’ E’ LOTTA
Lottando per affermare la propria identità, sostenendo e rimanendo a fianco degli altri e delle altre mentre cercano la loro strada, si sfiora la felicità. Trovo fondamentale che questi argomenti possano arrivare alle più piccole ed ai più piccoli attraverso i libri. Non è mai troppo presto per parlare con loro non solo di sogni e desideri, ma anche di diritti e rivendicazioni.
Leggendo queste pagine ho ripensato a ciò che Gianni Rodari intendeva parlando di “Felicità”:
Forse la felicità sta nel fare le cose che possono arricchire la vita di tutti gli uomini; nell’essere in armonia con coloro che vogliono e fanno le cose giuste e necessarie.
Gianni Rodari, “Il libro dei perchè”, 1984
E allora la felicità non è semplice e facile come una canzonetta: è una lotta.
Non la si impara dai libri, ma dalla vita, e non tutti vi riescono: quelli che non si stancano mai di cercare e di lottare e di fare, vi riescono, e credo che possano essere felici per tutta la vita”.
Felicità non significa immobilità, ma movimento, condivisione ed impegno.
Un po’ quello che fanno le Fate in questo libro, o meglio, quello che fanno le Fate dalla notte dei tempi.
E, forse, quel che possiamo fare anche noi ogni giorno, un passo alla volta.
Buona lettura, e buona lotta!