
Chi l’ha detto che se sei mamma, se hai quasi 40 anni, tu non possa giocare di ruolo?
Ebbene sì, lo confesso: sono una mamma nerd e sono anche giocatrice di ruolo, precisamente sono Dungeons and Dragons addicted fin dal lontano 2005.
D&D è un gioco di ruolo fantasy piuttosto famoso tra chi come me è “diversamente giovane” e adesso, grazie ad una bellissima idea di “Genitori di Ruolo”, è stato ripensato e riadattato per i bambini, così che proprio tutti si possano approcciare a questo meraviglioso mondo che è il gioco di ruolo, impersonando eroi, maghi, combattenti e seguendone le gesta in un mondo fantasy pieno di meraviglia e di sfide, di amicizia e di scelte.
Ho avuto l’onore, e il piacere di intervistare, Genitori di Ruolo, gli ideatori di “DragonDale”, che ci hanno raccontato di come è iniziato il loro viaggio dall’idea alla realizzazione del progetto finale.
I giochi di ruolo come Dungeons and Dragons sono rivolti, spesso, agli adulti, come è nata l’idea di adattare il sistema di gioco, piuttosto complesso e articolato, per i più piccoli?
L’idea parte dalla richiesta di un doposcuola che abbiamo fatto presso la primaria del nostro paese, Omegna e a un progetto successivo, Ruolando s’Impara. Serviva un gioco che conoscevamo tutti, soprattutto se dovevamo sostituire qualcuno all’ultimo minuto e D&D è il gioco più conosciuto. Da lì abbiamo pensato alle regole base be far giocare e raccontare la storia, senza perdersi in troppi tecnicismi.
I ragazzi e bambini di oggi utilizzano molto i videogiochi o i dispositivi digitali, soprattutto da quando c’è stato l’inizio della pandemia di Covid. Secondo voi, cosa ha in particolare “DragonDale” che possa attirarli, ed essere scelto, rispetto ad altre forme di intrattenimento?
I videogiochi hanno il vantaggio di essere immediati, ma il gioco di ruolo porta la socialità e il confronto. Per quanto uno schermo possa mostrare l’immagine più bella, nulla batte la fantasia di un bambino, ridere e scherzare insieme ai propri amici e raccontare la propria storia.
Qual è la caratteristica principale di DragonDale? È un gioco di ruolo dove ognuno interpreta un personaggio e una certa missione, qual è lo svolgimento tipico di una sessione di gioco?
La caratteristica principale è la libertà di gruppo. Per giocare è necessario farlo assieme, confrontandosi. In questo gioco, un giocatore assume il ruolo del Narratore, colui che descrive le situazioni e muove il mondo circostante, mentre tutti gli altri interpretano gli eroi. Attraverso l’uso di poche regole, possono decidere cosa fare, senza essere vincolati a una scelta obbligata. Possono dire e fare quello che ritengono giusto, sempre rimanendo all’interno del contesto che insieme hanno creato. Generalmente, in una sessione, il Narratore racconta cosa gli eroi vedono e sentono, quali pericoli e opportunità sono di fronte a loro. Di conseguenza gli eroi dicono come si comportano, secondo come hanno pensato al loro alter ego, che sia un devoto paladino o un astuto mago. Poi il Narratore racconta quale effetto hanno sul mondo o sulla scena le azioni degli eroi e, nel caso di dubbio, chiede il tiro di un dado per vedere se c’è un successo.





So che il gioco è stato proposto e provato anche nelle scuole, e rientra nel progetto “ruolando si impara”. Quali sono stati i riscontri tipici dei bambini/ragazzi? I loro pro e contro? Vi hanno aiutato a capire o migliorare qualcosa? Dopo aver proposto il gioco nelle scuole avete apportato modifiche?
I ragazzi sono generalmente entusiasti del gioco di ruolo. È un’ora di lezione diversa, dove non c’è un insegnante che spiega e loro devono capire, ma dove c’è un narratore che racconta loro quello che la loro fantasia percepisce e loro devono reagire e inventare.

Il pro è che spinge alla socializzazione, al gioco di squadra e all’approfondimento personale per sapere e giocare ancora meglio. I contro generalmente vengono dalle persone: sono metodi nuovi che non sempre sono capiti. Spesso il gioco viene visto come una perdita di tempo, mentre è proprio il contrario: serve a sperimentare e scoprire qualcosa di nuovo facendo un’esperienza che altrimenti non faresti. Il progetto Ruolando s’Impara ha subito diverse modifiche nel tempo, a seguito di feedback di studenti e insegnanti ed è stato poi declinato su diverse età con obiettivi diversi.
So che avere finanziato la realizzazione del gioco e la pubblicazione del manuale con raccolta fondi su kickstarter, che è andata molto bene. Avete altri progetti collaterali in mente?
In questo momento no. Ci siamo impegnati per far uscire a novembre il manuale e abbiamo lavorato a questo. Poi continuiamo a proporre attività sul territorio, con progetti per le scuole o altro. Alla fine Genitori di Ruolo nasce con questa idea, Dragondale è uno strumento utile per noi e per tutti coloro che vogliono fare attività di gioco in modo facile e veloce.

Il gioco in origine si doveva chiamare “lacrime di stelle” e le ambientazioni richiamano le colline, i laghi e le terre tra il Piemonte e Lombardia, pur essendo di fatto luoghi con nomi inventati. Come mai avete cambiato nome, decidendo per DragonDale? Esiste una serie di racconti fantasy di Salamanda Drake, che si intitolano “DragonsDale”, per caso vi siete ispirati a questi racconti per il cambio di nome?
La scelta è ricaduta sul sistema di gioco: visto che abbiamo fatto una semplificazione delle regole di D&D, dovevamo pensare a qualcosa che si ispirasse ad esso. Lacrime di Stelle, che resta il nome della campagna all’interno del manuale, è un nome a cui siamo molto affezionati, ma parlando con il nostro pubblico, Dragondale piaceva molto di più. Avevamo visto che esisteva una serie di racconti fantasy, ma successivamente, quando eravamo sicuri del nome.
Dove si potrà acquistare, o ordinare il gioco? Prevedete di creare espansioni o accessori legati al mondo ludico di DragonDale?
Per ora si può trovare in preordine sul nostro sito, www.genitoridiruolo.com/preorder-dragondale e da novembre anche su diversi canali di distribuzione. Per il prossimo anno, stiamo pensando a una seconda campagna di gioco, ma vogliamo vedere come andrà il gioco. Sicuramente, sul sito, lasceremo mensilmente avventure e altro materiale di gioco, come avventure o spunti e diversi suggerimenti per creare le proprie ambientazioni al di fuori delle Tre Valli.
Noi siamo un po’ sognatori/ sognatrici… un vostro desiderio/sogno per il futuro?
Un nostro desiderio è che il Gioco di Ruolo venisse riconosciuto come strumento educativo e didattico in tutte le scuole, dove poter mettersi a confronto insieme agli altri e crescere assieme divertendosi.
Samanta Crespi



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